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PerditaBene signori. Dopo lo spauracchio degli ultimi due anni, ora si è giunti al cospetto del fantasma. L’incubo spareggio si è materializzato.

Se negli ultimi due anni ho fatto tutti gli scongiuri possibili per non arrivare a tanto poiché convinto che saremmo precipitati nella lega inferiore, quest’anno sono più fiducioso e mi appresto a vivere questo evento in modo sereno. Con la dovuta preoccupazione ovviamente. Trattasi pur sempre di uno spareggio senza prova d’appello. Dentro o fuori.

Se negli anni scorsi ero preoccupato all’inverosimile e quest’anno no, un motivo c’è. La mia fonte di preoccupazione nei due campionati passati era rappresentata dal pacchetto stranieri. Quattro. Due davanti e due dietro. Se vai allo spareggio devi toglierne due. Chi toglievamo? Qualsiasi scelta avrebbe spaccato la squadra e scombinato tutto. Difesa troppo fragile per giocare con un solo straniero, attacco troppo leggero per rinunciarvi. Davanti invece avevamo una squadra già equilibrata e abituata a giocare con due stranieri.

Quest’anno invece è diverso. L’Ambrì gioca da una stagione con soli tre stranieri e da gennaio è in campo con due stranieri (Veilleux non lo considero tale). Uno davanti e uno dietro. Equilibrio perfetto. Malgrado questo abbiamo tenuto testa a Bienne e Rappy, dimostrando anche di riuscire a fare gioco. Ricordiamoci inoltre che per sbatterci allo spareggio il Rappy, forte di quattro stranieri, ha torchiato il collo ai suoi uomini migliori. Una conferma della solidità degli svizzeri.

Uno degli altri pensieri che frullano per la testa è il paragone con l’ultima relegata della storia. Il Basilea. Anche qui i paragoni non reggono. Quando è stato relegato il Basilea aveva un allenatore che non era all’altezza. Se non ricordate chi era andate pure a consultare gli archivi. Per inciso, era uno degli elementi che l’anno scorso mi faceva paura. I giocatori inoltre erano tutti d’importazione e hanno smesso di giocare. Una squadra valeva l’altra. L’Ambrì è un’altra realtà. I giocatori chiave di questa squadra dovrebbero avere i colori biancoblù stampati nel loro DNA e quindi mi aspetto che non smettano di lottare per la maglia fino allo squillo dell’ultima sirena.

Diciamocelo francamente. A prescindere da tutto, se non battiamo quattro volte il visp sul ghiaccio, non meritiamo di rimanere su.

Un solo appello. Basta con gravi errori arbitrali e decisioni scellerate da parte della lega hockey. Dateci una competizione seria e regolare come l’importanza della posta in palio merita. Sarebbe veramente una brutta cosa avere la convinzione di essere andati giù (o per gli altri non aver centrato la promozione) a causa di “fattori esterni”.

Quindi si aprano le danze e che vinca il migliore. Confidando di essere noi e, soprattutto, che alla fine della serie entrambe le squadre possano avere la consapevolezza che il migliore sia prevalso.