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Quando a Davos hanno deciso di invitare l’Ambrì Piotta alla coppa Spengler, probabilmente non sapevano a cosa sarebbero andati incontro, neanche quando le richieste di avere biglietti per le partite dei nostri ragazzi erano oltre ogni limite conosciuto anche per una manifestazione ultra novantenne.

Penso sia stato chiaro a tutti già qualche ora prima dell’esordio dell’Ambrì, che questa Spengler sarebbe stata di dominio leventinese in ogni senso. Un esodo, quello biancoblu, che ha lasciato a bocca aperta gli amici di Davos, rendendoci ancora più simpatici di quanto non fossimo già e suscitando anche un po’ d’invidia negli sguardi stupiti di organizzatori e avversari.

Certo, vincere sul ghiaccio il torneo sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma credo che alla fine i veri vincitori siamo comunque noi! Tanti infortunati, qualche rinforzo, uno spirito di squadra che non ha eguali e un tifo encomiabile, capace di spostarsi in massa da tutta la Svizzera per assistere a un evento che ci ha visti coinvolti per la prima volta.

Ancora una volta il mondo Ambrì Piotta ha stupito in positivo e lo ha fatto in grande stile. Il ventisei dicembre , quattro ore prima dell’esordio, all’esterno della Vaillant Arena si respirava già aria di festa e soprattutto di leventina! Tantissimi i tifosi presenti per sostenere l’AmbrÌ Piotta! Tutto è diventato biancoblu! Il capannone adiacente alla pista, lo shop, le strade, i ristoranti e i bar, si sono vestiti con i nostri colori!! Una visione strana per chi è abituato a vedere solo gialloblu. L’ambiente nuovo ma condito dai nostri colori e da tante facce che sei abituato a vedere alla Valascia ci hanno proiettato nel futuro, come se avessimo già un impianto nuovo e l’interno della pista stracolma di “NOI” non ha fatto che rafforzare questa sensazione.

L’Ambrì ha esordito lottando dal primo minuto all’ultimo facendoci vivere un sogno fantastico, ripetutosi poi nella seconda gara. In entrambi i casi sostenuti da 6000 tifosi biancoblu che hanno fatto sentire la squadra a casa e che hanno sicuramente aumentato il livello di adrenalina dentro i nostri ragazzi, spingendoli ancora oltre i loro limiti! Insomma, meglio di così non poteva andare, prima partecipazione e prima semifinale in due incontri come i maestri canadesi. Niente male per essere una vecchia signora di valle!!!

In mezzo a tutto questo ovviamente c’è anche stato chi non ha accettato che per una settimana tutti i titoli dei giornali, i servizi on line e il mondo intero, parlasse solo in lingua contadina. Chiaramente sto parlando di rosiconi nascosti nell’ombra, quasi invisibili per cinque giorni, mascherati dietro un nik name sperando di poter uscire il prima possibile e sfogarsi di tanta invidia accumulata mentre l’Ambrì Piotta continuava il proprio sogno.

Un sogno che si è fermato all’overtime della semifinale ma che ha lasciato dentro a ognuno di noi la consapevolezza che il nostro mondo è impareggiabile. Neanche gli organizzatori si attendevano una risposta così positiva. Berrette e sciarpe sparite in poche ore, lasciando senza chi ha potuto partecipare al torneo solo dalla seconda partita e forse è anche per questo che altre squadre svizzere sono state invitate per due anni consecutivi, per finire le scorte di magazzino invendute l’anno prima.

Alla fine, nonostante un po’ di rammarico per la sconfitta, dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto dalla squadra e di quanto visto sugli spalti, con la convinzione che potremmo essere ancora presenti l’anno prossimo, in quanto tutti sanno che avere questa squadra, questo tifo e questi colori è un successo garantito. Di più non so esprimere, ma solo perché le emozioni non si possono trasmettere.

Augurandovi un felice 2020, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo, dalla società HC Davos, alla società Ambrì Piotta, dalla squadra con tutto lo staff agli organizzatori dei viaggi, da tutto il popolo biancoblu a quello bianconero che ha trovato redenzione a Davos e che ha deciso di andare per la retta via diventando tifoso biancoblu. Inoltre vorrei ringraziare tutte le testate sportive per i numerosi servizi da pelle d’oca effettuati e qualsiasi persona che abbia contribuito a tutte le emozioni vissute a Davos!

Un grazie particolare a chi ho visto in prima persona farsi in quattro per accontentare tanti tifosi biancoblu, Stefano Ponti presidente del Fans Club HCAP Gambarogno e tutti i suoi collaboratori chiaramente, che hanno permesso a me e mio figlio di essere parte di un pezzo di storia biancoblu.

Lorenzetti Federico